sabato 1 marzo 2014

La Storia - INTERTOTO 1997: la tripletta francese di Bastia, Auxerre e Lione

Molti ricorderanno ancora la Coppa Intertoto, in vita dal 1995 al 2008, trofeo che permetteva l'accesso alla Coppa Uefa e andava a sostituire la Coppa Piano Karl Rappan, nata nel 1961.
Le squadre francesi hanno dettato sempre legge in questa competizione e addirittura 12 squadre hanno portato a casa la coppa. L'anno magico per il movimento calcistico transalpino è il 1997, stagione del dominio in Intertoto.


Il Bastia, squadra corsa ricordata anche per la tragedia di Furiani nel 1992, si affaccia alla competizione continentale senza alcun riconoscimento internazionale in bacheca: solamente una Coppa di Francia e una Supercoppa francese, vinte nei lontani anni '70/'80.
In panchina c'è l'emergente Frédéric Antonetti, che dal 1994 guida i Turchini dopo l'abbondante gavetta nelle giovanili del team della Corsica. L'esordio nel gruppo 2, datato 22 giugno 1997, è meno agevole di quanto si possa pensare: la preparazione estiva è stata largamente anticipata e i carichi di lavoro si smaltiscono a fatica; in Croazia, contro la modesta formazione dell'Hrvatski Dragovoljac, arriva la vittoria per 1 a 0, grazie alla marcatura sul finire della prima frazione di gara di Ermin Siljak, centravanti sloveno che si fermerà sull'isola francese per un solo biennio.
Il raggruppamento viene chiuso, con qualche affanno, al primo posto (l'unico disponibile per avanzare nella competizione), nonostante la sconfitta casalinga all'ultima giornata con gli austriaci del Grazer AK per 2 a 1. 

Stéphane Guivarc'h
Il gruppo 3 ospita invece l'Auxerre, che due anni prima ha vinto il suo primo campionato francese e in bacheca conta anche due Coppe delle Alpi. In panchina c'è l'artefice del doble (scudetto e Coppa di Francia), Guy Roux, ma mancano all'appello i vari Laurent Blanc, Taribo West e Lilian Laslandes. Nonostante questo, l'AJA che si presenta ai nastri di partenza è nettamente la squadra più forte di tutta la Coppa Intertoto: Fabien Cool, Danjou e Franck Silvestre in difesa, Sibierski e Sabri Lamouchi a centrocampo e una coppia d'attaccanti incredibile, Stéphane Guivarc'h e Steve Marlet. Il 28 giugno 1997 la squadra transalpina esordisce contro il Losanna e solo Guivarc'h riesce a togliere le castagne dal fuoco in una partita piuttosto complicata, che si conclude in pareggio. Da lì in poi, i ragazzi di Roux non sbagliano nulla, chiudendo in testa il girone e seppellendo di gol i ciprioti del Nea Salamina, a Famagosta. Guivarc'h, scatenato, ne segna addirittura cinque e con l'aiuto di Lachuer, Diomède e Marlet il risultato finale è di 10 a 1.

Girone 9. Il Lione di Bernard Lacombe non è ancora quello dominante in Francia, cominciato col lavoro di Santini, ma le basi sono quelle giuste. Fino ad allora, 3 Coppe di Francia e 1 Supercoppa abbelliscono la bacheca dei trofei dell'OL.
La squadra, dotata anche di ottime individualità (Coupet tra i pali e Kanouté in attacco su tutti), convince all'esordio e strappa ai polacchi dell'Odra Wodzislaw i primi tre punti del suo cammino europeo, grazie al sonoro 5 a 2, che ha in Joseph-Désiré Job (20 anni all'epoca e sette anni al Middlesbrough in futuro) il man of the match, grazie alla tripletta messa a referto. La sfida decisiva per il passaggio del turno è quella con il Rapid Bucarest di un certo Mircea Lucescu. Sotto per 1 a 0 fino a pochi minuti dalla fine, sono un giovanissimo Ludovic Giuly e Stéphane Roche a risolvere a favore dei transalpini la partita, che guadagnano così l'accesso alla fase finale.

Le semifinali vedono sorridere Auxerre e Lione, accoppiate rispettivamente con Torpedo Mosca e Istanbulspor; meno fortunata è il Bastia, che sul proprio cammino trova l'Amburgo.
Nelle gare d'andata, il Lione comincia fuori casa, davanti a quasi 19000 tifosi turchi che spingono la squadra allenata da Safet Susic, oggi artefice della storica qualificazione della Bosnia ai Mondiali 2014. Il risultato finale, a sorpresa, sorride proprio alla formazione turca, che con un 2 a 1 casalingo vince, ma non può stare tranquilla in virtù del gol segnato in trasferta da Alain Caveglia.
Il Bastia, atteso all'esame tedesco, si presenta all'Imtech Arena convinta di poter fare bene. I ragazzi di Pagelsdorf sono giovani capaci e con un futuro certo (Butt tra i pali, Salihamidzic, Schopp per citarne alcuni), ma a Deguerville e compagni basta un gol del rissoso Cyril Rool (22 espulsioni in carriera solo nel campionato francese) per espugnare il fortino tedesco.
Steve Marlet
Compito agevole per l'Auxerre, invece. La squadra della Borgogna si sbarazza facilmente della Torpedo Mosca per 3 a 0, ipotecando in mezz'ora il passaggio del turno: i marcatori sono Alain Goma, Bernard Diomède e Steve Marlet.
Sette giorni dopo, ecco le sfide di ritorno. L'Auxerre, troppo convinto dei propri mezzi e pensando già alla finale, rischia la figuraccia (oltre all'uscita prematura dall'Intertoto) e deve ringraziare una rete di Guivarc'h al 43' del primo tempo, che pesa tantissimo nella sconfitta per 4 a 1 rimediata in terra russa. Grazie al gol segnato in trasferta, l'AJA approda in finale.
Il Lione è chiamato invece a ribaltare il risultato dell'andata e, dopo appena sette minuti, la gara sembra mettersi in discesa: Cristophe Cocard insacca nella porta turca e ci pensa poi Giuly a chiudere la pratica a un quarto d'ora dal triplice fischio. Due a zero e finale in cassaforte.
Prince Daye
Lo spettacolo migliore è offerto dallo Stade Armand Césari, riempito in ogni ordine di posto dai 25000 tifosi turchini. L'Amburgo riesce a segnare nei 90 minuti regolamentari e la sfida si protrae ai supplementari: il subentrato Prince Daye, liberiano 'scoperto' l'anno prima tra le fila degli Invincible Eleven (squadra liberiana, appunto) firma il pareggio al 115' e condanna i sogni di vittoria dei tedeschi. Il Bastia è in finale, nonostante più di un'ora giocata in inferiorità numerica per la doppia ammonizione comminata dal ceco Krondl al franco-spagnolo Franck Jurietti.

Ben quattro squadre francesi attendono le finali: c'è infatti anche il Montpellier di Michel Mézy a contendere l'acceso in Coppa Uefa, oltre agli svedesi dell'Halmstads e ai tedeschi del Duisburg.
Il derby francese tra Montepellier e Lione va in scena allo Stade de la Mosson il 12 agosto 1997 e presenta un 'tocco' italiano: l'arbitro della sfida d'andata è infatti il livornese Piero Ceccarini. Il match si mette subito in discesa per i lionesi, che vanno in vantaggio dopo 11 minuti grazie all'autogol di Pascal Baills, uomo simbolo degli arancioblu e protagonista, in negativo, della partita. Il Lione, infatti, ha più di un'occasione per arrotondare il risultato, ma Flucklingler salva la porta anche quando la sua squadra rimane in 9 uomini nel giro di sette minuti, a causa delle espulsioni dirette di Baills e del suo compagno di reparto difensivo, il serbo Nenad Dzodic.
Il Bastia, dopo aver sofferto già in semifinale, ha sulla carta la sfida più abbordabile: gli svedesi dell'Halmstads, allenati da Tom Prahl, cedono in casa per 1 a 0 contro un Bastia pieno zeppo di riserve; a segnare il gol vittoria è, ancora una volta, Daye, subentrato a inizio secondo tempo per il compagno Jestrovic (futuro bomber dell'Anderlecht).
L'Auxerre si trova opposto ai ragazzi di Friedhelm Funkel (oggi al Monaco 1860) e, tra le mura nemiche del Wedaustadion non vanno oltre lo 0 a 0. Un pareggio a reti bianche che non lascia troppo ottimisti in vista del ritorno, previsto in Francia il 26 agosto. Allo stadio Abbé-Deschamps sono 9000 i tifosi presenti e l'arbitro designato per la direzione di gara è uno dei migliori: Anders Frisk. Lo spettacolo latita per più di metà gara, complice anche l'assenza per infortunio di Steve Marlet, ma poco prima del 60esimo minuto di gioco è Diomède a portare avanti gli uomini di Roux, che chiudono il conto all'84' con Cyril Jeunechamp, mediano campione di Francia nel 2012 col Montpellier. L'Auxerre si aggiudica così il suo terzo trofeo internazionale, dopo il bis in Coppa delle Alpi.
Il Bastia, con Daye dal primo minuto, deve semplicemente difendere il vantaggio ottenuto in trasferta, ma la strada si complica con il gol dell'Halmstads che trascina la gara ai supplementari, per la seconda volta nella competizione. Ad ispirare il team scandinavo c'è un certo Fredrik Ljungberg, ala 20enne di belle speranze, futura stella dell'Arsenal e del calcio europeo e una serie di errori clamorosi degli attaccanti francesi, che non vogliono saperne di mettere la palla in porta. Ancora una volta è un subentrato a risolvere la partita dei corsi: il guineano Ousmane Soumah (uno dei tre Soumah presenti in squadra) timbra il cartellino al 113' e regala la Coppa al Bastia, che celebra il primo trofeo continentale. Soumah pagherà cara quella partita, che gli costa la frattura delle vertebre cervicali e uno stop forzato di quasi un anno.
All'appello mancano solo Lione e Montpellier, pronti a completare - comunque vada - una storica tripletta francese. Lo Stade de Gerland è teatro delle grandi occasioni e 20mila persone assistono all'evento dal vivo: la partita è spettacolare e mantiene le attese. I primi a passare in vantaggio sono i ragazzi di Lacombe, che fanno esplodere lo stadio grazie al gol del difensore Laville. Il Montpellier, però, è una squadra solida e quadrata e non si perde affatto d'animo: Hervé Alicarte prima, e Ibrahima Bakayoko dopo, firmano il sorpasso. Al 71' l'episodio chiave della partita: lo stesso Bakayoko (per lui un'avventura anche a Livorno e Messina) viene espulso per doppia ammonizione dal tedesco Markus Merk e la gara cambia radicalmente. Il Lione si catapulta all'attacco e all'83' è Patrice Carteron a siglare il pari. Quando tutti aspettano i tempi supplementari, è invece Alain Caveglia a regalare l'Intertoto al popolo lionese.
Alain Caveglia in azione


L'avventura in Coppa Uefa delle tre francesi si concluderà con due premature eliminazioni (Lione - ad opera dell'Inter - e Bastia - a favore della Steaua Bucarest, entrambe nei sedicesimi di finale) e una piacevole sorpresa: l'Auxerre si arrenderà solo ai quarti di finali alla Lazio finalista, perdendo con un risultato complessivo di 3 a 2 e uscendo a testa alta. Il capocannoniere del torneo è Stéphane Guivarc'h, con sette centri.








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