lunedì 3 marzo 2014

La Storia - I sogni infranti in semifinale: il cammino del Leeds nella Coppa Uefa 1999-2000

Leeds United A.F.C.: nome di un club che, i più appassionati calciofili, ricordano sicuramente. Squadra vincente in alcuni periodi della sua storia: vanta 3 campionati inglesi e 4 coppe nazionali (tra Coppa di Lega, FA Cup e Charity Shield), oltre a due Coppe delle Fiere, vinte a cavallo tra gli anni '60 e '70; disastrosa e perdente in altri, vittima troppo spesso di scellerate amministrazioni e scelte incomprensibili.

La Storia di oggi racconta della cavalcata in Coppa Uefa della società situata a nord dell'Inghilterra, nella regione dello Yorkshire e Humber.
David O'Leary e Lucas Radebe dopo una vittoria
Siamo nell'estate 1999. David O'Leary, allenatore irlandese classe 1958 ed ex stella dell'Arsenal, ha appena condotto il Leeds al quarto posto in campionato (con l'aiuto di Eddie Gray), risultato più alto sin dall'ultima Premier League vinta, nel 1992.
Il piazzamento ai piedi del podio permette ai Peacocks di disputare la Coppa Uefa della stagione successiva. La squadra di O'Leary è un concentrato di esperienza e incoscienza giovanile, in cui spiccano le figure di Nigel Martyn, portiere nel giro della nazionale inglese, i difensori Ian Harte, Lucas Radebe e Jonathan Woodgate; un centrocampo composto da Lee Bowyer, Jason Wilcox e Eirik Bakke e un attacco stellare con la coppia Kewell - Smith, supportati da Michael Bridges (ora tra le fila australiane del Newcastle Jets), nuovo acquisto arrivato dal Sunderland e autore di 19 gol alla prima stagione in maglia bianca.

La stagione europea degli Whites si apre ufficialmente il 14 settembre 1999. L'avversario è il Partizan Belgrado e l'arbitro designato per dirigere l'incontro è il tedesco Herbert Fandel. Davanti al pubblico slavo, il Leeds va sotto nel punteggio grazie al gol del fantasista Djordje Tomic, che sfrutta una pessima respinta di Martyn su un tiro dalla media distanza. La squadra di O'Leary non si scompone e trova il pareggio dopo soli 6 giri di lancette con Lee Bowyer: controllo di destro al limite dell'area e gran tiro mancino sul quale nulla può il bosniaco Damjanac. Nel suo momento migliore, il Leeds subisce però un contropiede micidiale: serpentina in area di Ivica Iliev che viene steso da Radebe: è rigore. L'estremo difensore inglese riscatta però la papera precedente, mettendo in angolo il tiro dal dischetto. Poco prima dell'intervallo, anche Radebe si riscatta dall'errore, trovando la via del gol con una rovesciata da terra; è ancora Bowyer a chiudere la pratica nel secondo tempo, con la complicità di un distratto Damjanac. Il ritorno, tra le mura amiche dell'Elland Road (quasi 40mila spettatori presenti), è una formalità: a timbrare l'unica rete della serata è Darren Huckerby e Kezman e compagni salutano anzitempo la competizione continentale.
Il secondo gol di Bowyer contro la Lokomotiv Mosca
Al secondo turno, il sorteggio riserva i russi della Lokomotiv Mosca, la cui stagione è in pieno svolgimento. O'Leary prepara perfettamente i propri ragazzi, che in casa dominano la partita vincendo per 4 a 1. Il mattatore del match è sempre lui: Lee Bowyer, autore di una doppietta. La festa viene completata da una splendida rovesciata di Alain Smith e dalla rete dell'australiano Kewell.
La squadra di Yuriy Semin, ancora una volta, non è in grado di reggere la qualità offensiva dei britannici, che in Russia dilagano: Nigmatullin, portiere russo con un futuro italiano, deve raccogliere il pallone in fondo alla propria porta per ben tre volte; ad andare in gol sono Ian Harte e Michael Bridges, per due volte.
Nei 16esimi di finale, è ancora la Russia ad incrociare il destino dei Peacocks: la gara d'andata si gioca in un Luzhniki mezzo deserto ed è lo Spartak Mosca l'avversario da battere. Che gli Spartachi siano compagine ben più probante, si capisce subito: i ragazzi di Romantsev fanno soffrire parecchio il Leeds, che all'andata cede per 2 a 1, dopo essere stata in vantaggio con Kewell; i gol di Shirko e Robson, però, ribaltano il risultato parziale a favore dei russi.
La necessità di vincere al ritorno, chiama a Elland Road le 'solite' 40mile persone. A sei minuti dalla fine, è il difensore goleador Radebe ad insaccare di testa da calcio d'angolo, dopo un'uscita a vuoto del secondo portiere russo, Andrei Smetanin: l'euforia per gli ottavi di finale appena raggiunti è palpabile ed esalta tutta la squadra, decisa a proseguire il suo cammino europeo.
Eirik Bakke - Michael Bridges - Harry Kewell
Il sorteggio del turno seguente è meno clemente di quanto ci si possa aspettare. Ad attendere lo United, infatti, c'è la Roma di Fabio Capello, trascinata dai gol di Vincenzo Montella (18 in Serie A, a fine stagione).
La gara di andata, giocata all'Olimpico, si conclude con un pareggio a reti bianche, che non lascia tranquille nessuna delle due formazioni. Il verdetto decisivo verrà stabilito a Leeds, sette giorni dopo. Il pubblico è, ovviamente, quello delle grandi occasioni: 39149 spettatori che spingono la squadra di casa a gettare il cuore oltre l'ostacolo. Il match è teso e, a tratti, molto spezzettato, ma ancora una volta è un gran tiro di Kewell a far espoldere di gioia lo stadio: al 67' riceve palla appena fuori area e, nonostante l'opposizione di Tommasi, scaglia una bordata alla sinistra di Antonioli, che non riesce a opporsi. Successivamente, i ragazzi di O'Leary riescono ad addormentare la partita, mentre quelli di Capello nel finale perdono la testa, restando in nove per le espulsioni di Zago e Candela.
Intanto, in campionato la squadra è al secondo posto solitario e non sembra affatto risentire dell'impegno sul doppio fronte Premier League - Coppa Uefa. I quarti di finale riservano la visita dello Slavia Praga, club abbondantemente in testa al campionato ceco e in gran stato di forma, capace di eliminare Vojvodina, Grasshopper, Steaua Bucarest e Udinese. Il 16 marzo, la prima delel due sfide viene dominata dai padroni di casa, che si impongono con un sonoro 3 a 0, merito delle prodezze di Bowyer, Wilcox e del solito Kewell. Il ritorno, in Repubblica Ceca, viene affrontato comunque con la giusta mentalità: Kewell porta avanti il Leeds a inizio ripresa, ma la reazione d'orgoglio dei cechi porta alla doppietta Ivo Ulich (il secondo gol, su rigore), pur lasciando invariato l'esito finale: gli inglesi sono in semifinale, dove affronteranno il Galatasaray.

L'accoglienza dei tifosi del Leeds ai turchi del Galatasaray
dopo l'uccisione di due supporters inglesi a Istanbul
La partita comincia con la triste notizia dell'uccisione di due tifosi del Leeds - Cristopher Loftus e Kevin Speight - vittime della violenza, che niente ha a che fare col calcio, di alcune frange estremiste della tifoseria turca. Sul campo, la squadra di Terim si dimostra compagine molto ben attrezzata e qualitativamente superiore anche allo stesso Leeds: il Gala comincia il match schiacciando gli avversari nella propria area e, dopo soli nove minuti, è il centravanti Hakan Sukur a infilare Martyn di testa, grazie anche allo spazio concessogli dalla distratta difesa britannica. La timida reazione di Kewell e compagni si infrange sul muro eretto da Taffarel a difesa della propria porta e, a pochi minuti dal duplice fischio, è Capone a risolvere una mischia in area e raddoppiare il vantaggio a favore del Galatasaray. Nella ripresa, Bridges ha l'occasione più ghiotta per affrontare il ritorno con un gol segnato in trasferta, ma per due volte viene ipnotizzato dall'estremo difensore brasiliano; il match, dunque, si chiude 2 a 0.
L'espulsione di Kewell nella gara di ritorno contro il Gala
La gara casalinga, mostra un Leeds deciso a lottare per guadagnare la finalissima di Copenaghen. Il pre-partita è carico di emozione e lacrime per il ricordo dei due supporters inglesi deceduti in terra turca.
La partita si apre come peggio non potrebbe. Dopo soli cinque minuti, Woodgate atterra Hakan Sukur in piena area di rigore: ammonizione e massima punizione per la squadra turca, che il capitano Hagi non sbaglia. L'impresa si fa sempre più in salita, ma in campo il Leeds ci mette davvero il cuore: al 16' il norvegese Bakke trafigge Taffarel di testa da calcio d'angolo, riaccendendo qualche speranza per gli Whites. Speranze che si spengono definitivamente quando, al 43esimo del primo tempo, uno scatenato Hagi lancia in profondità Hakan Sukur che, entrato in area, insacca di destro alle spalle di Martyn. La partita diventa piuttosto rude, a volte somigliante ad una 'caccia all'uomo' da entrambe le parti: comportamenti su cui l'arbitro - Lubos Michel - non sorvola, espellendo a distanza di due minuti si Kewell che Emre Belozoglu. In dieci contro dieci, il Leeds riesce a pareggiare, ancora con Bakke da calcio d'angolo, ma deve dire addio ai sogni di finale. Finale che sorriderà, ai rigori, proprio alla squadra turca, vittoriosa sull'Arsenal.

In campionato, i Peacocks migliorano l'annata precedente, classificandosi terzi alle spalle di Manchester United e Arsenal e guadagnando così l'accesso alla Champions League 2000-2001. Coppa che li vedrà uscire, ancora una volta, in semifinale. Ma questa è un'altra storia...







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