sabato 19 ottobre 2013

Road to Brazil 2014 - HONDURAS

Scopriamo insieme le nazionali che saranno protagoniste ai Mondiali brasiliani della prossima estate, con i possibili pezzi pregiati del mercato estivo 2014. Today, focus on...Honduras.

IL CAMMINO - L'Honduras di mister Suarez è riuscito a qualificarsi alla fase finale dei Mondiali per la terza volta nella propria storia, la seconda consecutivamente. Sia in Spagna nel 1982, sia in Sudafrica nel 2010, la Bicolor è stata prematuramente fermata al girone iniziale, nonostante l'ottimo pareggio per 0 a 0 quattro anni fa in terra africana, contro la Svizzera. Nelle qualifiche nord/centro americane e caraibiche l'Honduras ha superato agevolmente il primo girone (davanti a Panama, Canada e Cuba), con 11 punti in 6 partite; nel raggruppamento finale è riuscita a qualificarsi direttamente alle fasi finali, imponendo al Messico lo spareggio con la Nuova Zelanda, in virtù dei 15 punti in 10 partite. Meglio dei ragazzi di Suarez hanno fatto solo Costa Rica e Stati Uniti. Il capocannoniere honduregno delle fasi di qualificazione è stato Jerry Bengston, autore di 9 reti in 12 partite. Attualmente l'Honduras si trova al 34° posto nella classifica FIFA.


LA SQUADRA - La formazione è guidata da Luis Fernando Suarez, tecnico colombiano classe 1959, sulla panchina della Bicolor da marzo 2011. Il modulo che probabilmente verrà presentato al Mondiale è il classico 4-4-2 o, in alternativa, un 4-4-1-1 più difensivo.
Tra i pali dell'Honduras c'è il capitano della squadra, il 36enne Noel Valladares, in forza all'Olimpia Tegucigalpa; 115 partite in nazionale per l'estremo difensore.
I difensori centrali sono capeggiati dall'esperto Maynor Figueroa, 30enne dell'Hull City e da Victor Bernardez (San Josè Earthquakes). La prima riserva nello stesso ruolo è Osman Chavez, centrale difensivo del Wisla Cracovia e vice-capitano. I terzini rispondono al nome di Emilio Izaguirre (27 anni, Celtic) sulla sinistra e Brayan Beckeles (27, Olimpia Tegucigalpa) sulla destra; con Juan Carlos Garcia (Wigan) pronto a insidiare la fascia dello 'scozzese'. In mezzo al campo, spicca la presenza di Wilson Palacios, ex Tottenham ora tra le fila dello Stoke City: il mediano classe 1984 taglierà il traguardo delle 90 presenze in nazionale a breve ed è considerato un'icona del calcio honduregno. L'altro mediano con velleità da titolare è Luis Garrido, 22enne dell'Olimpia Tegucigalpa o, in alternativa, Jorge Claros (Motagua Tegucigalpa). Roger Espinoza, duttile centrocampista del Wigan, viene spesso schierato da Suarez sulla fascia sinistra con ottimi risultati e sarà probabilmente il titolare in quel ruolo; sulla corsia esterna opposta, invece, ci sarà il ballottaggio tra Andy Najar (brillante prospetto dell'Anderlecht), Edgar Alvarez (33enne del Platense, con un passato tra Cagliari, Roma, Livorno e Palermo) e Marvin Chavez, ala destra del San José Earthquakes.
In caso di 4-4-1-1, il ruolo di numero 10 dietro l'unico attaccante è ricoperto da Boniek Garcia, centrocampista offensivo di 29 anni in forza alla Houston Dynamo, abile nell'agire anche sulla fascia destra.
Le punte titolari sono Carlos Costly (Guizhou Zhicheng, Cina) e il capocannoniere Jerry Bengston (New England Revolution). Completano il parco attaccanti Georgie Welcome (Motagua), Choco Lozano (Olimpia Tegucigalpa) e, probabilmente, uno tra Jerry Palacios (Alajuelense) e Rony Martinez (Real Sociedad, formazione della massima divisione honduregna).

LA STELLA - L'elemento che più si distingue nell'Honduras è Wilson Palacios. Certo, anche Figueroa o Espinoza giocano ad alti livelli (entrambi in Premiership), ma il 29enne ex Spurs ha dalla sua una carriera e una classe che lo ha portato ad affermarsi come uno dei migliori giocatori honduregni di sempre. Poco presente in zona gol - solo 6 gol in 88 presenze con la Bicolor -, è leader indiscusso del centrocampo e gran macinatore di gioco. Non è forse il miglior regista di sempre, ma recupera quantità notevoli di palloni: l'Honduras si aggrappa anche alle sue qualità, peraltro mostrate a livello internazionale, per riuscire in un'impresa epica: superare il girone eliminatorio.

LA SORPRESA - Se avrà a disposizione lo spazio necessario per mettersi in mostra, Andy Najar può davvero fare bene. Strappato un anno fa dall'Anderlecht agli statunitensi del D.C. United (il ragazzo, classe 1993, ha anche passaporto U.S.A.) per una cifra intorno al mezzo milione di euro, rappresenta una delle scommesse della squadra belga, da sempre molto attenta alla crescita dei propri giovani. Ama giocare molto largo sulla destra, per sfruttare le sue accelerazioni ed è molto diligente anche in fase difensiva, motivo per cui è possibile schierarlo anche sulla linea difensiva, in qualità di terzino. In attacco, piacevoli sorprese potrebbe riservarle Choco Lozano, punta centrale dell'Olimpia Tegucigalpa con 4 presenze in nazionale all'attivo. Il giovane centravanti deve ancora crescere sotto molti punti di vista, ma il talento c'è; dovesse mostrarlo in una competizione mondiale, sarebbe la sua fortuna.
Andy Najar

OBIETTIVO - Sperare in un passaggio del turno non è realistico e non è mai successo nelle altre due comparsate della Bicolor. Suarez e la sua banda vogliono dimostrare di potersela giocare con chiunque, ben consci delle immense difficoltà che inevitabilmente incontreranno. L'obiettivo numero uno rimane quello di non sfigurare con nessuno e togliersi qualche piccola soddisfazione, magari vincendo un match.

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